In questa pagina ci siamo proposti di ricostruire le vicende storiche ed i percorsi che hanno caratterizzato la nascita e la crescita della "Festa dei Gigli di Barra", anticamente nota per festeggiare il raccolto ed i suoi prodotti e che affonda le proprie radici in un antico rito pagano che festeggiava le divinità Cibèle e Attis per propiziare un buon raccolto: in tali festeggiamenti, veniva trasportato un pino e si creava un clima orgiastico. Il sollevare e posare la struttura significava fertilizzare la terra e rendrla feconda.
Con l’avvento della religione Cristiana, i riti pagani furono eliminati o in taluni casi, furono Cristianizzati, continuarono cioè ad essere celebrati con forme e significati propri della religione Cristiana. A Barra il rito di Cibèle e Attis divenne un rituale contadino denominato Festa Dell’Infrascàta. Barra era famosa per la produzione di uve pregiate.
La vendemmia nelle nostre zone si faceva ( e si fa ancora per quel poco che è rimasto ) alla fine di settembre. E a fine settembre i contadini si sentivano obbligati a ringraziare chi permetteva un buon raccolto. Questa festa, detta dell'Infrascata si svolse per moltissimi anni senza modificarsi e restò sempre una festa tipica di contadini. Col passar del tempo i rami fronzuti vennero sostituiti da lunghe pertiche ornate di immagini che rappresentavano la vita dei Santi.
L'Infrascata cominciò a perdere la sua natura 'quasi pagana' quando a Barra sorse il Convento dei Frati Minori Francescani. La processione accorciò il suo percorso : da 'Vascio Sant'Anna' alla Chiesa dei Francescani.Ma quando, queste macchine da festa, assunsero le sembianze del Giglio? Circa centocinquanta anni fa (secondo alcuni) un gruppo di "basolari, sangiuvannari" (antichi scaricatori di porto) giunnsero a Nola, assoldati, per il trasporto di una delle macchine. Affascinati dalla bellezza di una Festa, unica nel mondo, vollero importarla. Tra loro vi era una nutrita schiera di barresi che per loro volere, condussero i Vecchione a Barra, primi tra le botteghe di Nola, chiamati per la costruzione del Giglio.